Breve introduzione al S.I.N. d’ORTA
IL XIX SECOLO: “MESOLITICO INDUSTRIALE” AL PRIMATO PIANODORTESE
Nei primissimi anni del 1900, nei pressi della confluenza tra i fiumi Orta e Pescara, sorse il sito industriale elettrochimico di Piano d’Orta.
Lentamente, nei successivi trent’anni, tutt’intorno all’impianto industriale, sorsero per prima la centrale idroelettrica successivamente le abitazioni, la scuola, l’ambulatorio, il cinema, il dopolavoro, l’ufficio postale, gli impianti sportivi e venne addirittura fondata una delle primissime società sportive presenti allora nella Val Pescara.
Il sito industriale della Montecatini ed il villaggio operaio rappresentarono per l’epoca un esempio di moderna avanguardia industriale. Vennero, dunque, a formarsi Piano d’Orta e la sua comunità: donne e uomini il cui destino sarebbe rimasto irrimediabilmente legato per più di mezzo secolo a quello della fabbrica.
I bombardamenti della seconda guerra mondiale, il periodo di crisi economica che ne seguì e le trasformazioni industriali e tecnologiche dei cicli produttivi portarono all’inevitabile chiusura del sito intorno alla metà degli anni ’60.
Il passato produttivo del sito industriale, oggi dismesso, ha lasciato in eredità pesanti contaminazioni a cui attualmente si aggiungono degrado e abbandono insieme con l’inevitabile insorgenza di rischi connessi alla presenza dei residui industriali.
Per decenni la popolazione di Piano d’Orta ha convissuto, silente, con tale situazione, fino al 2007 anno in cui l’area venne posta sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato.
Le analisi e le indagini preliminari richieste dalla Procura della Repubblica di Pescara evidenziarono una pesante contaminazione da composti inorganici dei suoli e delle acque di falda.
L’area della Montecatini di Piano d’Orta oggi ricade nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale “Bussi sul Tirino” istituito e perimetrato con Decreto del Ministro dell’Ambiente del 29 maggio 2008 (GU Serie Generale n.172 del 24-07-2008).
