I primi anni dell’impiano pianodortese

Realizzazione dell’impianto e nascita di Piano d’Orta

Piano d'Orta - Anno 1902 (Foto: Danilo Di Amico)

ANNO 1900 – NASCE LA MONTECATINI

Il 17 Febbraio del 1900 il Comune di Bolognano con apposita delibera dichiarava quanto segue:

L’Anno millenovecento, il giorno diciannove Febbraio nella Segreteria Comunale di Bolognano, previ avvisi nelle forme di legge, si è riunita la Giunta Comunale nelle persone dei Signori Bianchini Camillo, Sindaco, D’Angelo Berardino e Tieri Clemente, Assessori. Assiste l’infrascritto Segretario Tieri Pasquale.

Il Sindaco Signor Bianchini Camillo, riconosciuta legale l’adunanza, assume la presidenza ed invita i congregati a deliberare sul seguente oggetto: Domanda 17 Febbraio 1990 avanzata dalla Società Italiana di Elettrochimica Volta, concernente l’impianto di uno stabilimento in questo Comune, in Contrada Piano d’Orta.

DICHIARA

Nulla ostare a che la Società Italiana di Elettrochimica Volta impianti una officina per la produzione dell’anidride solforica, concimi ed altri prodotti chimici, nella località detta Piano d’Orta di questo Comune, situata a monte della strada Provinciale Popoli-Pescara e nella sponda sinistra del Fiume Orta.”

Come si evince dalla Delibera Comunale, sul finire dell‘800, Piano d’Orta doveva essere una “località lontana dai centri abitati” ed a parte qualche mulino o casa colonica, tutto il resto era “aperta campagna”. La costruzione della fabbrica ha trasformato in modo irreversibile questo antico paesaggio rurale ed ha oltremodo impostato l’assetto urbanistico che attualmente contraddistingue la piccola frazione.

BIENNIO 1900-1902: LA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO

Nell’anno 1900, la S.I.E. iniziò i lavori di costruzione dei fabbricati industriali secondo il cosiddetto “Progetto Bussi”:

  1. costruzione della Centrale Idroelettrica “Tirino Medio”;
  2. istallazione a Bussi sul Tirino di un impianto per la produzione di Soda mediante processi elettrolitici;
  3. l’istallazione a Piano d’Orta di “forni” e “camere a piombo” costituenti l’impianto per la produzione di Acido Solforico e Solfato di Rame.

Analogamente alla vicina Bussi sul Tirino, fu realizzato un primo fabbricato ospitante l’officina meccanica: al piano terra furono istallate le macchine utensili mentre la parte superiore fu adibita ad alloggio dei tecnici, del capo officina meccanica, del capo officina elettrica e di qualche operaio specializzato. A questo primo stabile seguirono gli uffici per la direzione e subito dopo venne costruito il raccordo dalla linea ferroviaria Pescara-Roma allo stabilimento.

Contemporaneamente si dette inizio ai lavori per realizzare il capannone finalizzato alla produzione di Acido Solforico. Questo avrebbe ospitato:

Forno multipiano Herreshoff - Thomas Thornton Read - Mining and scientific press, 1914 (Public domain)

In soli due anni, nel 1902, la “S.I.E. – Società Italiana di Elettrochimica” (Società Italo-Franco-Elvetica) completò la realizzazione dello stabilimento.

Nasceva la Montecatini e con lei Piano d’Orta.

LE PRIME PRODUZIONI: DALL’ACIDO SOLFORICO ALLA CALCIOCINAMMIDE

Nei primi due anni di vita (1902-1904), lo stabilimento di Piano d’Orta produceva esclusivamente Acido Solforico (circa 10.000 quintali all’anno) mediante arrostimento della Pirite. Nel 1904 cambia la denominazione sociale della fabbrica che passa dalla S.I.E. ad una società dello stesso gruppo: la “Società Italiana Prodotti Azotati”. Rilevato l’impianto di Piano d’Orta (atto del notaio Capo del 29.09.1904, registrato a Roma il 18.10.1904 al n. 1847), la SIPA si pone l’obiettivo di avviare la produzione di fertilizzanti azotati per l’agricoltura tant’è che nello stesso anno, lo stabilimento di Piano d’Orta comincia a produrre, oltre all’Acido Solforico anche Solfato di Rame e Perfosfato.

Nel 1905, anno del “Primato Pianodortese”, venne realizzata, per la prima volta nella storia in quantità industriale, la Calciocianammide.

Il brevetto della Calciocianammide era stato messo a punto dal chimico tedesco Frank nel 1895. Purtroppo l’avvio di produzione presentò da subito grandi difficoltà legate alla scarsa disponibilità di energia ed a difficoltà economiche di vario tipo. Ciò fu dovuto al fatto che sia il processo di produzione della Calciocianammide (Piano d’Orta) che quello della Soda (Bussi), erano entrambi alimentati a Carburo direttamente dall’impianto tritano. Tale risorsa energetica si rivelò ben presto insufficiente anche perché l’aumento della richiesta di Acido Solforico e Soda costrinse ad un ampliamento del volume produttivo. Il forno a Carburo venne, dunque, fermato.

La crescente domanda di energia sollecitò sempre nel 1905 la costruzione della seconda condotta forzata della Centrale “Tirino Medio” nella quale si installò un alternatore “Gadda” da 3000 CV.

Ciononostante solo alla fine del 1907, nelle Gole Tremonti, venne realizzata la grande centrale idroelettrica del primo salto del fiume Pescara e cinque anni più tardi, nel 1912, gli fece seguito la grande centrale idroelettrica del secondo salto del fiume Pescara costruita su un’altura di Colle Morto a Piano d’Orta.

Questi interventi consentirono un notevole aumento della disponibilità di energia elettrica con la conseguente ripresa nel 1912 della produzione di Cianammide.

C’è da dire, però, che le questioni energetiche non fermarono del tutto i processi produttivi. Tra il 1906 e il 1910, infatti, continuò la sintesi di Acido Solforico, Solfato di Rame e Perfosfato. La produzione media annua dei tre prodotti fu rispettivamente di 91.000, 16.000 e 124.000 quintali.

La Pirite necessaria alla produzione di Acido Solforico proveniva dalle miniere di Gavorrano e Scarlino (Grosseto), di proprietà della Montecatini mentre Rame e Fosfato, materie prime per gli altri due cicli produttivi, provenivano rispettivamente dalle miniere del Cile e da quelle di Gafsa in Tunisia, Kosseir e N’Dilla in Marocco.