La Seconda guerra mondiale

Dalla militarizzazione, all’occupazione nazi-fascista fino alla tragedia dei bombardamenti

I BOMBARDAMENTI DEL 1943-44: UNA POPOLAZIONE IN FUGA NELLE GROTTE

La Seconda Guerra Mondiale è l’avvenimento che più di tutti ha segnato la storia e la memoria degli anziani pianodortesi: questi furono testimoni diretti degli avvenimenti che colpirono Piano d’Orta con l’occupazione tedesca prima e i bombardamenti poi, con le distruzioni e la miseria che ne seguirono.

C’è da dire che mentre Pratola Peligna e Piano d’Orta furono occupate e poi colpite pesantemente dai bombardamenti, l’impianto di Bussi sul Tirino difeso dalla naturale asprezza del territorio delle Gole Tremonti non subì grandi distruzioni. La fabbrica tritana, infatti, fu occupata dai tedeschi l’8 Settembre del 1943. Questi nominarono direttore dell’impianto il maggiore Otto affiancato dal Capitano Neumann i quali provvidero a mantenere in opera i cicli di produzione dei materiali utili alla guerra. Successivamente, visti gli epiloghi delle attività belliche, i tedeschi smontarono alcune apparecchiature ritenute “all’avanguardia”, le caricarono sui treni e le trasportarono direttamente in Germania. Tutto questo fu quasi superfluo sia per il sito di Pratola che per quello di Piano d’Orta in quanto entrambi erano ridotti in macerie.

Rispetto al primo conflitto mondiale, che fu una cosiddetta “guerra di trincea e di confine”, il prezzo pagato dalla popolazione pianodortese fu certamente altissimo. Si sa, ad esempio, che durante il primo conflitto mondiale un piccolo velivolo, tentò di colpire il ponte sul fiume Orta o la fabbrica costruita da appena un decennio. Fortunatamente fu colpito il solo letto del Fiume Orta nei pressi dell’attuale distributore Agip dove è ancora visibile un enorme cratere.

Durante la Seconda Guerra Mondiale le cose andarono diversamente. All’inizio ci fu l’occupazione nazista e per un certo periodo, i tedeschi, che presidiavano la fabbrica, avevano il loro comando lungo la Via Provinciale.

Successivamente fu la volta dei bombardamenti e Piano d’Orta fu colpita per ben 36 volte. I danni maggiori si riscontrarono nel complesso chimico, nella centrale idroelettrica e, naturalmente, nelle case civili limitrofe a questi impianti.

Ricordiamo i seguenti bombardamenti:
  • Novembre / Dicembre 1943 – Oltre agli ordigni caduti sulla fabbrica, tre bombe vanno a schiantarsi su alcuni terreni in contrada scandellaro ed altre nella zona ove è ubicato l’attuale cimitero. Un ultimo sulle case alla fine della via tufara.
  • 04 – 05 Gennaio 1944 – Dalle ore 18:00 del 4 gennaio fino alle ore 04:00 a.m. Del giorno successivo, piano d’orta, coperta da una tacita coltre di neve, si illuminò a giorno grazie ai bengala ed alle bombe che copiose colpirono la fabbrica e la via tiburtina valeria.
  • 27 Marzo 1944 – Dalle ore 10:00 alle ore 12:00 ci fu da parte di 6 aerei un nuovo bombardamento sull’impianto chimico della montecatini.
  • 29 Aprile 1944 – Durante un ennesimo attacco aereo venivano colpite alcune abitazioni nel centro di piano d’orta.

Il sacrificio della popolazione pianodortese fu tremendo: a più riprese i profughi dovettero trovar rifugio nelle grotte sull’Orta.

Nonostante i numerosi saccheggi e le già disagiate condizioni della popolazione civile, alle ore 19:00 del 5 Giugno 1944, i soldati tedeschi, prima di ritirarsi, minarono il ponte sul fiume Orta distruggendolo.

Finalmente il giorno 21 Giugno 1944, i soldati italiani, “I Motociclisti” della Compagnia Nembo (forse la 38° Compagnia del Tenente Cavallera), entrarono nel piccolo paesino ridotto in macerie. A questi seguirono, subito dopo, gli Alpini. Piano d’Orta era stata liberata.